Oro giallo in vetro. Anche San Leucio ha il suo limoncello

Oro giallo in vetro. Anche San Leucio ha il suo limoncello

di Mariamichela Formisano, da Il Mattino di Caserta

Il primo limoncello prodotto a San Leucio c’è e sarà presentato in conferenza stampa domani alle 9.30 al Belvedere. Un risultato non sperato quello di riuscire a ottenere il liquore dalle malmesse piante di limoni dell’agrumeto borbonico, ma che oggi rappresenta il risultato di una volontà ben più forte di qualsiasi oggettiva difficoltà. Perché le condizioni dei suoli e delle piante leuciane, affidate in gestione temporanea e gratuita dal Comune di Caserta due mesi fa, rimandavano ogni raccolta almeno al prossimo anno, tra piante mai potate e terreni lasciati incolti per decenni.

LA DETERMINAZIONE

Una condizione degradata che era già stata messa in chiaro dai tecnici del Comune di Caserta nell’avviso di manifestazione di interesse, e che riguardava sia l’agrumeto sia l’oliveto e le sue novanta piante. Ma l’azienda “La Masserie” di Bellona, risultata affidataria dell’incarico per due anni, ha accettato la sfida e ha vinto. E così, dopo la presentazione del mese scorso dell’olio di San Leucio, oggi arriva anche il limoncello, il primo in assoluto prodotto in un agrumeto borbonico. Con tanto di etichette firmate dell’artista casertano Bruno Donzelli, sarà il sindaco Carlo Marino a presentare il liquore domani, accompagnato da Giuseppe Carusone dell’azienda “La Masserie” e dai referenti dell’azienda “Petrone”, che di fatto trasformeranno i limoni leuciani nel più noto liquore campano al mondo. “In realtà il limoncello viene prodotto in ogni parte d’Italia – precisa Giuseppe Carusone – e mi sembrava inammissibile che un luogo come San Leucio non avesse il suo limoncello. Gli agrumeti sono magnifici e veicoleranno l’immagine del sito Unesco in tutto il mondo, insieme al suo olio e al suo vino”.

IL FUTURO

La produzione delle bottigline, del limoncello come dell’olio, sarà limitata dato il numero esiguo di piante, ma dalla potatura e la sistemazione dei suoli si spera molto. “Abbiamo già potato gli ulivi e a maggio poteremo anche limoni e aranci – anticipa Carusone – Intanto abbiamo sistemato le piante del frutteto, nonostante non ci venisse chiesto negli accordi con il Comune. Ma lasciare che seccassero bellissime piante di ciliegie, pere e albicocche sarebbe stato un vero peccato”.