Quando l'etichetta d'arte fa anche buon vino

Quando l'etichetta d'arte fa anche buon vino

di Enzo Battarra, de Il Mattino di Caserta

Basta l’etichetta. Non è proprio così, ma se la firma è quella di Bruno Donzelli la bottiglia ha certamente un fascino maggiore. Quando l’immagine che accompagna il vino è di qualità, il prodotto enologico se ne avvantaggia.
Tanto è avvenuto anche al Vinitaly che si è chiuso ieri a Verona. Ebbene, i vini casertani non solo hanno riscosso successo per le loro qualità organolettiche, ma c’è un Casavecchia che si è aggiudicato il contest “Artisti diVini”. Il riconoscimento era riservato alle aziende che hanno affidato la realizzazione della propria etichetta a un artista.
Il primo premio è andato a “Oblivium”, un Terre del Volturno da vitigno Casavecchia dell’azienda vinicola La Masserie di Bellona. A firmare l’accattivante etichetta il nome di tutto prestigio di Bruno Donzelli, artista napoletano, casertano d’adozione. Raffigurata una figura che ricorda un Bacco preso a prestito dal mondo surrealista di mirò con tutta la gioia dei colori più vivaci.

Un’esplosione di gran gusto, un trionfo. Sono stati Confagricoltura e Reale Mutua a lanciare il contest, in gara 27 etichette artistiche di 18 cantine italiane: 800 i votanti. Il premio, una stele realizzata da Reale Mutua, è stato consegnato a Giuseppe Carusone, titolare de La Masserie, dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, con il vicepresidente Matteo Lasagna e il vicedirettore generale di reale Mutua Andrea Bertalot.

Bello il vestito d’artista di “Oblivium”, ma appropriato anche il nome. Il riferimento è all’effetto del vino che stordisce, inebria, ma è anche un omaggio alla storia di un vitigno per tanto tempo sottovalutato.